martedì 4 ottobre 2016

Galati 6,14-18 e Matteo 11,25-30
Come Francesco ...


Innamorato di Gesù ...
Francesco ha imparato a essere Francesco, proprio da Gesù; ha voluto essere come lui, imparando da lui, dal Signore a essere "Francesco"
Dall'intima frequentazione della scrittura, Francesco ha imparato a lasciare trasparire dietro il suo volto e il suo agire, l’umanità di Gesù.
Come diceva Paolo nella lettera ai Galati, cosa conta, cosa è veramente importante: "essere nuova creatura", il resto è superfluo.
Nell'aprile del 1208, durante la celebrazione della Messa alla Porziuncola, ascoltando dal celebrante la lettura del Vangelo sulla missione degli Apostoli, Francesco comprese che le parole di Gesù riportate da Matteo (10, 9-10) si riferivano a lui.
Era la risposta alle sue preghiere e domande che da tempo attendeva; comprese allora che le parole del Crocifisso a San Damiano non si riferivano alla ricostruzione di quel piccolo tempio, ma al rinnovamento della Chiesa nei suoi membri. Iniziò così la vita e missione apostolica, sposando “madonna Povertà”. Dalle parole del Vangelo di oggi diventiamo, come Francesco partendo da: "Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero". Con queste parole, Gesù condivide con noi il suo carico di amore per l'umanità; un carico di  compassione e tenerezza. Oggi innamorati di Gesù, noi siamo invitati a fare nostro il Vangelo della gioia, per convertirci a Lui e riformare il cuore della Chiesa; oggi mandati dal Signore, impariamo che la missione si chiama rispetto e accoglienza.

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