domenica 30 ottobre 2016

Sapienza 11,22-12,2 / Salmo 144 / 2 Tessalonicesi 1,11-2,2 / Luca 19,1-10
La salvezza ... La mia salvezza


Cosa è la salvezza, quale salvezza è entrata nella casa di Zaccheo?
È qualcosa che coinvolge anche la mia vita?
Oggi, come per Zaccheo, Gesù non è venuto per giudicare, ma per "salvare" ogni figlio di Abramo. Non siamo di fronte a una svendita del Regno dei cieli o a una azione promozionale, ma a una presa di coscienza che ci coinvolge nell'esistenza e nella fede: "La salvezza non si compra, è gratis". Di una gratuità strana, essa ha un prezzo che non si paga con la ricchezza, e neppure con le buone azioni, ma solo con l'amore. Il ricco e peccatore Zaccheo, secondo l'evangelista Luca è stato colto di sorpresa da Gesù. Egli non si aspettava di essere scovato nascosto dalle frasche; non avrebbe mai invitato il Signore nella sua casa a pranzo. Egli era curioso, curioso per ciò che di Gesù si diceva, per ciò che faceva. Ma su quel sicomoro, c'è sempre un piccolo uomo ricco. Zaccheo risulta sorpreso dalla iniziativa di Gesù, sorpreso e preceduto rispetto a ogni suo progetto, ogni sua iniziativa. Forse è proprio questo il punto da cui partire.
Gesù ci precede; non agisce nei confronti di Zaccheo in funzione della sua conversione, ma lo precede e lo provoca alla conversione. Neppure la salvezza possiamo vederla come il premio finale di un peccatore convertito. La salvezza è alla ricerca dei figli di Abramo, i figli di Abramo non sono dei privilegiati, quasi un gruppo esclusivo, ma sono quei figli numerosi come la sabbia del mare e come le stelle del cielo. La salvezza che entra nella casa di Zaccheo non è una eccezione, ma la testimonianza di un fatto: Dio non sta fuori dalla nostra vita, e anche la vita di un peccatore, la sua storia e vicenda, gli appartiene perché, quella vita, quella storia quel peccatore sono degni del suo amore di Padre. Zaccheo, preceduto dall'amore, non può che arrendersi a chi lo ama con tanta passione e disinteresse. Ciò che Zaccheo vive nella sua conversione è l'aver imparato come fa Gesù, a precedere i fratelli nell'amarli.
Non si ama per convenienza, e per ricambiare un amore ricevuto, ma si ama nella libertà e gratuità; questo è ciò che hanno imparato i discepoli di Gesù dal loro maestro.
Questa narrazione della salvezza diventa il paradigma col quale cristianamente siamo educati nel riplasmare la nostra coscienza, il nostro cuore di fronte alle vicende della vita.
Non è facile prendere l'iniziativa, perché prima di tutto siamo portati a giudicare e a condannare. Il nostro giudicare gli altri, la vita e gli avvenimenti è micidiale. Si spinge fino a giudicare Dio stesso e il figlio suo: "È entrato in casa di un peccatore!" Scandalo!!!!
Allora è rivoluzionario prendere l'iniziativa, precedere nell'amore...
Prendere l'iniziativa, pur rischiando anche il rifiuto ... "Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua"; prendere l'iniziativa per entrare nella vita dell'altro non per convertirlo ma per generarvi la salvezza, ancor prima che l'altro la capisca.
La salvezza è una condizione di "Grazia", e la grazia è mistero di amore di Dio, non possiamo prevedere le conseguenze di tale amore. È entrato in casa di un peccatore!
Quando lasciamo operare la Salvezza, essa è capace di recuperare realmente tutto ciò che diamo per perduto.

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