martedì 17 novembre 2015

2 Maccabei 6,18-31 e Luca 19,1-10
Ed ecco un uomo di nome Zaccheo ...
Ciò che caratterizza Zaccheo appartiene a tutti noi: un uomo/donna; peccatore; ricco ...
Non possiamo nasconderci dietro un dito, a Gerico nella "città degli uomini", siamo tutti accomunati da queste condizioni ... Nessuno è più santo dell'altro!
Il Vangelo si sviluppa attraverso una duplice dinamica di scaltrezza: visto che sono "baso" e non potrei mai riuscire a vede "questo Gesù" (troppe cose mi rendono basso") correrò più avanti degli altri, li anticiperò e salirò su quel sicomoro, alto e possente, da lì vedrò chi è come è questo Gesù! Questo desiderio di vedere un  "uomo bello", non si riesce mai a sradicare, lo portiamo ontologicamente dentro di noi.
La seconda è scaltrezza è questa: come Zaccheo anticipa gli altri nel volerlo vedere, ora Gesù anticipa Zaccheo autoinvitandosi a casa sua! Questo invito scalza ogni giudizio di moralità anticipando la misericordia per chi è "basso".
È la misericordia che Gesù ci mostra e che agisce verso ciascuno che ci fa "grandi" al punto di stare sempre nella possibilità di vederlo ... come la possibilità inaugurata per il cieco di ieri ...

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