venerdì 8 gennaio 2016

1 Giovanni 4,7-10 e Marco 6,34-44
Si commosse per loro.

In una brevissima frase di Marco, possiamo recuperare il pieno contenuto del cuore del Signore, i suoi sentimenti, il suo modo di guardare le persone, le situazioni e la realtà.
Gesù si commuove, in realtà questa parola traduce la misericordia infinita, quella vicinanza del pastore al suo gregge. Tra il pastore e le sue pecore c'è un vincolo di fedeltà e di amorevolezza per cui nessuna pecora gli è indifferente. La commozione non è una lacrima, ma è un trasporto totale verso l'altro, un uscire del "suo"/"tuo" amore per incontrare la vita del fratello. Già in questa frase di Marco si percepisce che tutto ciò che ne segue è conseguenza del sentirsi di Gesù nel ruolo di " pastore" di quel gregge di cui nessuno si prende cura, di cui nessuno a compassione e misericordia. Per questo l'identità della Chiesa non può essere che una identità pastorale, e il prendersi cura è sacramentale, tutto trae origine e riconduce a Gesù.

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