martedì 12 gennaio 2016

1 Samuele 1,9-20 e Marco 1,21-28
Una buona quotidianità


Da più parti nei vangeli affiora la sinagoga di Cafarnao, luogo di ascolto e di preghiera. È in quel luogo che Gesù si fa conoscere e le persone iniziano a valutare il senso delle due parole. Il parlare di Gesù è autorevole, diciamo noi, perché tale autorità gli viene riconosciuta attraverso quella meraviglia iniziale frutto di una rottura con una quotidianità stantia e farisaica. Gesù mette realmente la Parola, cioè la Legge di Dio (la Torah) a confronto con la vita e i problemi di tutti i giorni; da quel confronto si sprigiona il nuovo annuncio, il Vangelo. Il vero problema dei nostri giorni sono le strutture di peccato - nel Vangelo di oggi, l'uomo indemoniato - è da questo male che la Parola vuole liberarci; l'autorità, cioè la potenza della parola è realmente l'esorcismo liberante, per cui la quotidianità diventa buona!

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