domenica 24 gennaio 2016

Neemia 8,2-10 / Salmo 18 / 1 Corinzi 12,12-30 / Luca 1,1-4; 4,14-21
"Amen, amen". Un amen che sgorga dalla vita.

Il Vangelo, una redazione liturgica, taglia tutto ciò che riguarda la vita nascosta per presentare l'inizio del ministro di Gesù. Nella sinagoga di Nazareth, dove tutti lo conoscono, e quindi dove è difficile per Gesù sfuggire il confronto, Gesù si espone come maestro: di fronte al testo di Isaia, lui volutamente va a cercare il passo dell'anno di Grazia: proprio per aprire una realtà che in forza di lui stesso non può pensarsi nella stessa condizione di prima; da lì è da lui tutto cambia. Da questo "oggi" di Gesù, attraverso la sua vita, attraverso il suo ministero, nasce la comunità cristiana e ... Si arriva a noi "oggi".
La sua parola si cala nella nostra realtà e umanità e si confronta con la nostra libertà ... «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato», questa parola da oggi si è compiuta per sempre, come condizione che non viene meno e che neppure deve replicarsi.
Le domande che dobbiamo farci sono: "questa parola cambia veramente la nostra realtà?
Come la cambia?"
Gesù, prende Isaia per dirci cosa provoca e realizza la sua parola, c'è in questa appropriazione di Isaia una volontà di comunicare qualcosa di "proprio":
- portare ai poveri il lieto annuncio: un annuncio di Gioia; un annuncio di verità, non una gioia sentimentale, emozionale.
- proclamare ai prigionieri la liberazione: una libertà nuova; oggi la libertà del Vangelo viene apostrofata come limitante della libertà personale; Gesù ben conosce che la verità rende liberi, ma non qualsiasi verità!
- ai ciechi la vista: un vedere come Dio; "il sogno di Dio e della sua chiesa" è una utopia, è un pensare fuori dal tempo, anacronistico ... La società è il secolarismo vorrei altrove ... Perché allora la chiesa si ostina? "Esiste un sogno che fa bene alla nostra umanità".
- rimettere in libertà gli oppressi: una vera misericordia; la misericordia non è buonismo, ma è la costanza di Dio di non venir meno al suo amore anche quando è disatteso. Oggi si vuole dire che la Chiesa, non accettando tante richieste del mondo, in realtà non è misericordiosa ...
- proclamare l’anno di grazia del Signore: il tempo di grazia; Dio, attraverso la sua chiesa, oggi come da allora sceglie la medicina della Misericordia e non il rigore. Non scaglia anatemi e scomuniche, non si pone in scontro, ma sceglie la via della verità e della carità per stare di fronte all'uomo nella fedeltà al Vangelo.

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