domenica 17 gennaio 2016


Isaia 62,1-5 / Salmo 95 / 1 Corinzi 12,4-11 / Giovanni 2,1-11
Noi siamo le anfore per il vino buono!


Loro, non hanno più vino... Hanno solo acqua! L'intervento di Gesù mette il vino buono nella realtà di una festa esausta ...
Ma se questo è vero nella lettura che fa Giovanni, non è più ugualmente vero per noi!
Se Israele e la gente che Gesù incontra è il popolo delle giare di acqua, noi che siamo Chiesa di Cristo siamo il popolo del vino buono!
I discepoli di fronte al segno dell'acqua diventata vino, credettero,e compresero che il segno trasforma la realtà è crea una condizione permanente.
Esiste ora e per sempre il vino buono, che è Gesù stesso, il suo sangue, il suo amore che riempie le nostre anfore, ciò che noi siamo, ciò che la Chiesa è e ciò che la Chiesa fa.
Se il vino buono non è in noi, preoccupiamoci, perché significa essere solo anfore vuote, fredde e morte.
La Chiesa di Cristo non è rappresentata nell'immagine della festa di nozze in crisi per la mancanza del vino, ma è la comunità che si forma attorno ai discepoli che hanno visto e creduto a quel segno.
Noi abbiamo il vino buono!

L'acqua non deve diventare vino, noi, la Chiesa non abbiamo più acqua ma solo vino... Peccato che non ne siamo inebriati. Noi siamo anfore, per la gioia dei fratelli, anfore che Cristo riempie di sé del suo vino di misericordia, che deve essere portato alla mensa dei fratelli. La gioia e la missione per la comunità di Giovanni è estremamente evidente, lo deve essere anche per noi anfore di oggi.

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