venerdì 29 gennaio 2016

2 Samuele 11,1-17 e Marco 4,26-34
"Così è il regno di Dio ..."


"Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce".
Proviamo a immaginare queste Parole senza l'uomo che possa comprenderle, accoglierle e darvi compimento? È in questa prospettiva che questa Parola dimora in noi.  Il regno di Dio non è dato in se stesso e non ha ragione di essere per se stesso. Il suo stesso esserci è finalizzato all'uomo e alla sua esistenza. Il regno di Dio, che nasce nell'uomo attraverso una Parola, si radica nel cuore umano e da quel cuore si lega alla realtà della vita. Queste immagini, queste parabole sono espressamente dette per noi, per l'uomo, affinché l'esistenza umana sia lo spazio vitale del Regno di Dio. Uno spazio in cui il regno si pone con tutta la sua autonomia divina (dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce) e con tutta la sua potenzialità (è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto), ma tutto questo è per l'uomo, per il suo compimento.

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