venerdì 15 gennaio 2016

1 Samuele 8,4-22a e Marco 2,1-12
Ti sono perdonati i peccati


Cosa c'entra il peccato? Vogliamo sentirlo parlare, vogliamo vedere se è capace di fare quei segni che meravigliano, vogliamo vedere che faccia ha, se cammina come tutti, che cosa mangia, se è bello o brutto ... Questo era nei pensieri di tanti, di allora e forse anche di oggi. La nostra fede non è purificata dalle scorie del mondo, dalla nebbia della realtà al punto di identificarsi con la persona stessa del Figlio di Dio, di Gesù. Questa limitazione alla fede è il peccato con tutte le sue conseguenze. Noi che, come dice il Salmo 138, siamo nati nel peccato, esistiamo insieme alla fragilità e al limite. Questo peccato vizia tutto: desideri, affetti, scelte, possibilità ... Il peccato va ben oltre alle semplici azioni morali ... Talmente insidioso è il peccato che la maggior parte di noi neppure riesce a riconoscerlo, e così ne veniamo plagiati, trasformati. Nel nostro esistere la Parola di Gesù si pone come condizione di libertà rispetto al peccato. La nostra umanità riprende il cammino quando è liberata dal peccato, quando può alzarsi e farsi carico del proprio fardello per grazia, per amore di Gesù.
Quando riconosco il suo amore, la sua misericordia, riconosco anche il mio peccato.

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