venerdì 2 settembre 2016

1 Corinti 4,1-5 e Luca 5,33-39
Che cosa nessuno può chiedere ...


La legalità e formalità del culto e degli atti religiosi e di fede, imporrebbero una morale estremamente rigorosa: "I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; ..."
La risposta del Signore è "nessuno!":
- mette una toppa nuova su un vestito vecchio ...;
- mette vino nuovo in otri vecchi ...;
- mette in sé stesso un vino scadente piuttosto che un vino buono ...;
Il criterio di novità penetra nella vita cristiana coinvolgendo tutto: sia le relazioni che, pur se vincolate da schemi e dinamiche vecchie, necessitano di una conversione che non si può realizzare con una toppa; sia il rapporto con le "cose" attraverso le quali viviamo: queste non sono adeguate alla novità del Vangelo, quindi anche l'utilizzo della realtà chiede un rinnovamento-conversione.
In ultimo il criterio di novità ci chiede di gustare il mistero di Dio, ciò che è buono non è solo nuovo, ma è ciò che ha il sapore del mistero. A questa "bontà non posso fare l'abitudine" e neppure vivere la frenesia dell'insoddisfazione del cercare sempre una novità che mi possa soddisfare e riempire.

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