venerdì 9 settembre 2016

1 Corinti 9,16-27 e 6,39-42
Dal giudizio al servizio


La caratteristica del nostro maestro è l'essere "servo", questo non lo dobbiamo mai dimenticare per cui se saremo ben "preparati", saremo almeno dei servi come lui. "Preparati" ... effettivamente, qualsiasi discepolo ha questo come obbligo: imparare dal maestro e mettere in pratica ciò che gli viene insegnato. L'insegnamento non è quindi mai una nozione puramente teorico; nell'esperienza cristiana, ogni insegnamento prevede una espressione esistenziale; ogni "segno" che viene posto, si incide nella vita plasmandola. Il servizio (del servo), infatti, assume un ruolo esemplare nella vita del discepolo; tale servizio è capace di redimere anche quel giudizio duro e senza pietà che rappresenta uno degli aspetti più negativi della nostra umanità. Il giudizio, nel servire il fratello, si converte in un "accudire" con amore anche i limiti e le imperfezioni dell'altro ... In attesa di una vera reciprocità.

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