domenica 11 settembre 2016

Esodo 32,7-14 / Salmo 50 / 1 Timoteo 1,12-17 / Luca 15,1-32
È misericordia solo se la fai!


Un pastore,  una donna è un padre ... Tre parabole, ma insieme svelano un unico concetto: è misericordia solo se si fa! Ormai, con abitudine diciamo che le parabole della misericordia ci rivelano il volto di Dio, il suo agire come misericordia.
Ma oggi vorrei che ogni immagine ci rivelasse qualcosa di se stessa.
- Dal pastore allora posso imparare che la misericordia è reale solo se arriva fino alla centesima pecora. La misericordia non si accontenta dei tanti gesti, delle tante opere che posso fare, e di cui posso anche compiacermi, ma per essere vera deve essere piena e raggiungere la centesima pecora, quella che si è perduta. Chi è quella pecora?
Quella pecora è il mio prossimo dal quale sfuggo, verso il quale dono indifferente; ma in realtà quella centesima pecora sono io, siamo ciascuno di noi, che deve fare esperienza di misericordia. La misericordia la si impara solo subendola.
- Dalla donna posso imparare che nel fare la misericordia devo coinvolgermi; e magari soffrirci come quella donna che è sconvolta è fuor di se perché ha perso una moneta. Come può fare, quella moneta, una delle sue dieci monete.  È angosciata, accende la lampada, si mette a spazzare tutto, in ogni angolo della casa, con determinazione e con volontà, cerca accuratamente ovunque. Questo agire che non si scoraggia, e non si arrende, è l'agire dei misericordiosi, che ricorrono all'amore fedele di Dio. Proprio questo coinvolgimento porta prima o poi a trovare la moneta perduta. Dove era finita? Era dentro la mia casa, era dentro di noi, lì dove il Signore ci ha usato misericordia. Era persa perché coperta dallo sporco del peccato e dai graffi che feriscono la vita. Il primo pezzo d'oro che è la misericordia lo trovo nascosto in me, e a seguire negli altri, ma è appunto un pezzo d'oro da trovare e da condividere con le vicine.
- Dal padre dei due fratelli, imparo che di misericordia abbiamo bisogno tutti, e che quel padre nulla trattiene per se, la vuole fare a tutti i suoi figli. In realtà tutti ci aspettavamo che il figlio minore si decidesse a tornare, e che il figlio maggiore abbandonasse le sue durezze. Perché non esiste che un Padre, che ama visceralmente il figlio minore, debba rinunciare a lui; non è possibile che un Padre che prega e si umilia davanti al figlio maggiore, offrendo tutto quanto possiede, tutto il suo amore, possa perderlo per una una orgogliosa incomprensione.
Fare la misericordia nella vita cristiana si impone non come un optional ma come una necessità: a partire dal bisogno di misericordia, il bisogno di chi la chiede; e il bisogno di offrire e donare misericordia.
Pensare una vita cristiana senza fare la misericordia non è possibile è concepibile. Sarebbe come pensare a Gesù senza l'amore ai nemici e la predilezione per i poveri.
Fare la misericordia, è allora, ben più di una o molte opere di misericordia corporale spirituale; fare la misericordia significa fare della vita, delle sue difficoltà e delle sue vicende lo spazio in cui la misericordia si impone come esperienza, così come nelle tre parabole di Luca.

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