giovedì 29 settembre 2016

Daniele 7,9-14 e Giovanni 1,47-51
I cieli aperti ...


Se dalla terra guardiamo i cieli, oltre al fascino e al desiderio di infinito, percepiamo la distanza e quasi l'impossibilità di accedervi. In questa logica nasce l'immagine dei cieli aperti, di una realtà infinita e divina che deve trovare una via di comunicazione con chi è sulla terra. In tutto questo, bisogna notare che ciò che sono i cieli viene narrato sulla terra. Come dire che la vita dell'uomo e del creato risuona delle realtà del cielo; un cielo senza la terra sarebbe privo della sua completezza. Nelle parole di Gesù a Natanaele, sono rivolti due chiari inviti: a vedere il re di Israele nella sua pienezza e verità; ma questo vedere si lega a quello del figlio dell'uomo e al vedere i cieli aperti. Gesù nella sua umanità porta il cielo aperto sulla terra, questo è ben più di una porta aperta; è una condizione che non si chiude. 

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