mercoledì 16 marzo 2016

Daniele 3,14-(...)-95 e Giovanni 8,31-42
... Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste ...


"Se Dio fosse vostro padre, mi amereste ..." Una affermazione che sembra voler dire: per me non avete amore. Essere amato in Gesù corrisponde alla pienezza del sentimento e degli affetti che si completano nel rimanere in lui, nella relazione nuova inaugurata dalla sua Parola. È infatti nel rimanere, nell'abitare la sua Parola (nello stesso modo in cui  abitare la casa) si sperimenta quel legame e quella relazione con il Padre, quel medesimo legame che fa di Gesù il Figlio amato. Il Figlio rimane sempre, dimora per sempre la Parola del Padre, è quella parola che è la sua diviene spazio di vera figliolanza e di libertà dal peccato. Gesù, con la sua "solita" auto comprensione (fatta propria dalla "assolutezza" del cristianesimo cattolico) ci chiede: come è possibile avviare processi di libertà, cioè di liberazione; e processi di verità,  cioè capaci di indicare come fine da raggiungere il vero bene, se noi discepoli, non dimoriamo nella sua parola e quindi il nostro amore per lui è limitato e condizionato? ... Siamo discepoli scarsi ...

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