lunedì 21 marzo 2016

Isaia 42,1-7 e Giovanni 12,1-11
Memoria del profumo di Cristo


La memoria che Giovanni racchiude in questo capitolo è estremamente importante: l'amicizia con Lazzaro, Marta e Maria; la risurrezione di Lazzaro e l'unzione con l'olio di Nardo. Gesù si avvicina a Gerusalemme, il clima politico è incandescente, si vociferano sentenze di morte su di lui; in questo contesto Gesù sente il bisogno di stringersi  nel l'abbraccio degli amici, quelli più cari: "il tuo amico Lazzaro". Quella casa di Betania è la casa di Marta e Maria dove l'ospitalità si trasforma in gesti concreti di amore, di fedeltà ... e così mentre Marta si attiva con premura nel preparare il pasto, Maria, si avvicina a Gesù e nel segno dell'unzione con il Nardo purissimo (gesto citato in tutti i vangeli) cosparge i piedi del Signore con l'affetto più disinteressato è gratuito; vera generosità ma soprattutto vera compassione amicale. Quel gesto garantisce di essere con lui, perché anche il suo non esserci possa avere un profumo, una memoria che susciti il desiderio di Lui.

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