sabato 26 marzo 2016

Sabato Santo
"... disceso nelle viscere della terra ..."


"O Dio eterno e onnipotente, che ci concedi di celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito disceso nelle viscere della terra, fa' che sepolti con lui nel battesimo, risorgiamo con lui nella gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli".
È questa l'orazione (la preghiera) che la Chiesa pronuncia oggi, in ogni liturgia e in ogni momento di preghiera; in questo giorno in cui fa memoria del Cristo nel sepolcro. Con la morte in croce Gesù discende nelle viscere della terra, quasi a condurre anche noi in quella profondità della creazione da cui tutto ha origine. Scendere nelle viscere della terra per Gesù è come immergersi in se stesso, e attraverso la morte e il morire di ogni cosa, ridare vita a tutto in forza della sua vita di Dio. Che situazione strana pensare alla morte e al sepolcro, non come condizione di staticità ma come spazio occupato dall'eterno e vivente Dio. Nel discendere di Gesù nelle "viscere della terra" la vita raggiunge di nuovo il cuore di tutto ciò che esiste, e in quell'istante e in quel dimorare rivela e manifesta la gloria dell'Onnipotente.

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