mercoledì 23 marzo 2016

Isaia 50,4-9 e Matteo 26,14-25
Chi è che ti tradisce?


Il tradimento, si consuma in quella cena pasquale che il maestro ha chiesto con determinazione di preparare e di vivere insieme. Per questo il tradimento assume il segno profondo di una ferita dolorosa. Il tradimento è come cancellare in un istante tutto ciò che per amore si è ricevuto e vissuto. Quel "sono forse io?" Non è la risposta di un codardo, ma rappresenta la domanda rivolta ad ogni discepolo di Gesù, una domanda che chiede di smascherare i nostri tradimenti all'amore ricevuto. Smascherate i tradimenti serve per riconsegnarci alla possibilità dei essere amati e di accogliere l'amore nella sua piena gratuità.  Se il tradimento costa "trenta monete", queste pagano solo il "campo di sangue, il campo del vasaio", ciò significa che il tradimento non ripaga nulla che serva alla vita e al compimento della nostra esistenza, ma prepara solo e conduce solo a una esperienza di morte. NeI tradire Gesù, non consegnamo solamente Gesù ai suoi carnefici, ma consegnamo noi stessi alla morte, al campo di sangue. 

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