venerdì 11 novembre 2016

2 Giovanni 1a,3-9 e Luca 17,26-37
"Cadaveri" e "avvoltoi"


Abituati alla dolcezza e tenerezza di un Dio misericordioso, nel modo in cui l'evangelista Luca ce lo rivela, il brano di Vangelo di stamattina rompe la nostra comprensione abitudinaria. Il Vangelo non è una raccolta di discorsi, ma narrazione di salvezza, data e realizzata nella vita stessa del Signore; per cui accanto alle "belle pagine delle parabole" ci stanno pure le belle pagine dallo stile "escatologico" (tempi ultimi) ricche di immagini dal sapore apocalittico (genere letterario che descrive per immagini gli eventi finali). Quale chiave di lettura dare oggi?
I discepoli non chiedono quando accadrà, ma dove accadrà tutto questo; quasi a dirci che non è più questione di tempo, ma che il tempo è già arrivato a compimento in Gesù... I discepoli che sono partecipi dei segni, ne ricercano la manifestazione: il discernimento dei tempi per colmarli dell'esperienza della loro fede. Quando ciò accade tutto rivela "il figlio dell'uomo" nel suo venire glorioso (cadaveri e avvoltoi). Allora sarà la fine, ma in realtà sarà l'inizio di ogni desiderio di vita, sarà infatti la misericordia di Dio per sempre. Questo, nella storia, si traduce in una "fatica" causata dalla corruzione (peccato) della creazione stessa.

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