lunedì 28 novembre 2016

Isaia 2,1-5 (oppure Isaia 4,2-6) e Matteo 8,5-11
Una fede così grande ...


Che cosa ha di speciale questo centurione? Quale "fede così grande" possiede?
Credo che questo soldato romano, abbia dimostrato a Gesù prima di tutto quanto per lui l'amicizia/amore verso quel servo/amico era importante, e soprattutto quanto il "venire e guarire del Signore" rappresentasse non un semplice entrare nella sua casa e compiere un miracolo (livello normale di comprensione), ma il "venire" di Gesù era già anticipato come presenza nell'amicizia/amore, e il "guarire" era la salvezza che si esprimeva nella fedeltà, rispetto al servo/amico.
La venuta del Signore, è già, e realmente, dentro le nostre relazioni, in ciò che siamo, nel cammino di fede che siamo disposti a percorrere. Con lo sguardo del centurione anche noi possiamo "vedere" già la venuta di Gesù. Con Isaia oggi: "... Camminiamo nella luce del Signore".

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