martedì 29 novembre 2016

Isaia 11,1-10 e Luca 10,21-24
Ai suoi discepoli, in disparte, ...


Quasi una confidenza, ma anche un mettere i discepoli di fronte alla realtà: "... voi vedete, voi ascoltate ..."
Gli occhi di re e profeti non videro il volto del figlio dell'uomo.
La nostra unità con il Signore a Gesù ci colloca dentro uno sguardo che supera ogni nostra miopia, è lo sguardo della fede; ci apre a un ascolto che supera ogni nostra sordità e si fa attento ad ogni voce: alla voce della Parola e alla voce di ogni uomo. Vedere e ascoltare Gesù trascende, cioè va oltre la fisicità del vedere e ascoltare, e trasforma i nostri sensi in uno spazio di mistero, uno spazio in cui il mistero di Dio può essere accolto. Ed è proprio per questo che le parole di Gesù si soffermano sulla conoscenza di Lui, nessuno lo conosce e nessuno può conoscere Dio se non a partire da una intimità umana convissuta e condivisa. Lo spazio esistenziale di questa intimità è la preghiera, il servizio e la carità!

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