domenica 20 novembre 2016

2 Samuele 5,1-3 / Salmo 121 / Colossesi 1,12-20 / Luca 23,35-43
"Salva te stesso"


Silvano Fausti, che ora è nella gloria, scriveva: "Gesù è religiosamente un maledetto, politicamente un impotente, personalmente un fallito ..."
Ma, proprio per questo è veramente il Re, Lui salva prima di tutto gli altri,  quelli che il Padre gli ha affidato, assicurandogli, .. sembra ..., che nulla sarebbe andato perduto.
La regalità di Cristo, che oggi la liturgia ci fa conoscere, non è un privilegio, ma è il modo migliore per esprimere il servizio di amore.
È una regalità che si fa storia, che diventa il re atteso, il vero re Davide.
É una regalità che diventa carne per accogliere Dio, fino ad essere il Dio e Re crocifisso. È una regalità che trova una "immagine e somiglianza" in ogni uomo "immagine e somiglianza" di quel Re.
Dove si esprime la regalità?
Si esprime in quel dialogo tra due crocifissi, il Figlio di Dio e il Ladrone.
Il dialogo sulla croce tra Gesù e il ladrone, ora possiamo rileggerlo scoprendovi un senso misterioso che svela la nostra identità e dignità umana.
Da queste parole comprendiamo tutto ciò che c'è da sapere sulla regalità, su quella di Cristo e sulla nostra: "in verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso!"
"In verità" (amen): questa è una legge immodificabile, stabile! ... "Promulgo per tutto il mio regno che ..."
"Io ti dico": siamo di fronte a un decreto, a una autorità che determina ciò che vale per tutti.  ... "Oggi": questo tempo di salvezza inizia adesso, per tutto ciò che mi appartiene, per ogni suddito, io dispongo che ..."
"Con me sarai": "la garanzia della nostra salvezza è la sua misericordia, il suo essere Dio con noi" ... "Chi viene a me non lo respingerò perché sono venuto per salvare e non per condannare ...". Gesù ci viene a cercare fin sulla croce, dove noi siamo inchiodati dai nostri peccati.
"In paradiso": "la condivisione dello stesso destino di morte ci accomuna nello stesso destino di gloria" ... "La condivisione dell'amore ci fa pregustare il paradiso come possibilità eterna di vivere nell'amore".
La regalità di Gesù determina la condizione nuova ed eterna per cui anche un ladro, uno scarto, un colpevole, può, anzi è il primo che viene salvato.
Gesù non poteva salvare se stesso, perché prima doveva salvare quel ladrone, ma salvando lui, ha salvato tutti, e tutti ha unto con l'olio dell'amore come Re.

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