domenica 2 luglio 2017

2 Re 4,8-11.14-16 / Salmo 88 / Romani 6,3-4.8-11 / Matteo 10,37-42
Non è degno di me ... In realtà vorrei sentirmi dire ...

Oggi vorrei sentirmi dire, che sono degno di te, cioè che tu Signore sei contento di me.
Può sembrare strano, ma a forza di esortazioni, mi sento inadeguato, mi sento in un cammino continuo senza certezza di riuscita.
Vorrei sentirmi dire che l'amore che ho per te, anche se non è il massimo, se è limitato, se non è puro ... Per te è importante, che lo riconosci come frutto della mia fatica e delle mie limitazioni. Ma è comunque un amore importante ...
Vorrei sentirmi dire che l'impegno della vita cristiana non è un vanto, ma vivere da cristiano testimoniando la mia fede, pur nell'ingarbuglio della quotidianità - è quel caricarsi la croce ogni giorno e seguirti. Vorrei sentirmi dire che anche questo fa parte del seguirti nella via del calvario.
Vorrei sentirmi dire che ogni minuto speso per la Chiesa non è un tempo perso, ma che quel "perdere tempo" per te Signore è così importante che dentro ogni minuto metti tanta vita che ora nemmeno immagino, e che gusterò in eterno.
Vorrei sentirmi dire che ogni tanto sono riuscito ad accoglierti, vorrei sentirmi dire che con me tu Signore ci stai bene, che la mia vicinanza e compagnia è desiderabile come quella di un caro amico, che è buona e salutare come un bicchiere di acqua fresca.
Vorrei sentirmi dire, che oggi è fine settimana e quindi è giorno di paghetta, e che tu hai deciso di tanti a me come ricompensa.
Ecco questa è la cosa più importante, non voglio perdere te Signore come mia unica e sola ricompensa.
Perché solo così, io possedendoti e tu possedendomi, amandoti, non mi sembrerà di fare inutili contrapposizioni o torti nell'amore e nell'amare. Anzi, amandoti, mi riuscirà meglio amare un po' più, tutti quanti....
Perché solo così imparerò il "segreto" del caricarsi la croce: la croce è un attrezzo esistenziale, io portandola sulle spalle mi incarico di trascinarla per terra; la croce come un vomere solca la terra, ara la vita, e la prepara per la semina della parola. È un gran lavoro portare la croce.
Ma la croce è anche il sostegno del Tuo cuore di Gesù ... Come se fosse il Tuo "portacuore" ... Me lo mette sempre innanzi, come un invito incessante a raggiungerlo, a possederlo ... La croce ci spinge avanti!
Mi sto accorgendo che perdere la vita per Te, non ha grosse convenienze, certamente non quelle economiche, ma che dare la vita come Te, libera la vita, per comprenderla impegnata pre un progetto del Padre, che di svela solo strada facendo ... Così come Tu Signore hai speso tutta la vita per la volontà del Padre.
Questo Vangelo di oggi, non mi piaceva subito appena meditato. Mi è parso pesante faticoso .... Ora invece mi piace perché mi aiuta a lasciare a terra tutta la zavorra, e a capire che quel pesso non c'entra con Te, che il peso della vita non riesce a sopprime la dolce esperienza dell'essere il mio Signore , amico e Dio.

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