sabato 8 luglio 2017

Genesi 27,1-5.15-29 e Matteo  9,14-19
Inganni e convenienze.


Mi soffermo sulla narrazione del libro della Genesi, attirato da una vicenda in cui si "mescolano" misteriosamente: benedizione paterna (racchiude il divenire delle promesse fatte ad Abramo); preferenza della madre rispetto ai figli (Esaù e Giacobbe); inganno del fratello minore, Giacobbe ...
Eppure la promessa di Dio, la sua benedizione di generazione in generazione non viene minata e neppure indebolita dal vissuto dei discendenti di Abramo.
Credo proprio necessario il soffermarci a considerare la fedeltà di Dio non come stabilità della volontà divina circa la salvezza; ma come la sua forza di redenzione all'interno della   storia. Quello che voglio dire è che non si tratta del detto: "Dio scrive diritto nelle nostre righe storte", ma che la sua promessa, è tale, attraverso e mediante le nostre "storture", essa non cessa di essere una promessa in divenire, una promessa che si compie!

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