venerdì 7 luglio 2017

Genesi 23,1-4.19; 241-8.62-67 e Matteo 9,9-13
Sono venuto a chiamare i peccatori ... 


Cosa può mai venire di buono da un peccatore?
Il nostro giudizio moraleggiante, un poco da perfetti farisei, ci mette subito in guardia dai peccatori. Un po' forse, perché all'idea di peccatore corrisponde il concetto di sleale, delinquente, infido ... 
Ma in realtà chi è il peccatore? La scelta di peccato è quella scelta che vi fa preferire altro a Dio. Prima di una qualsiasi azione, e delle conseguenze morali, il peccato è realmente una distanza, la distanza tra la nostra vita e Dio stesso ... "quel faccio da solo, senza di te ..." 
Chiamare i peccatori, ovvero richiamare; ovvero ancora, richiedere un peccatore, rappresenta per Gesù il tentativo da parte di Dio Padre, di colmare una distanza, una lontananza nella vita stessa.
Ciascuno di noi è un peccatore perché relega Dio ai margini della propria vita! Quando Gesù chiama Matteo, immediatamente il Vangelo ci porta in una situazione di famigliarità quotidiana. Matteo lascia che Gesù dimori nella sua vita.

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