domenica 16 luglio 2017

Isaia 55,10-11 / Salmo 64 /  Romani 8,18-23 / Matteo 13,1-23
Beati i vostri occhi perché vedono e orecchi perché ascoltano!


Quando sono una strada, quando un terreno sassoso, quando un terreno coperto di rovi e quando sono un buon terreno in cui cade il seme della parola ..." Basta!
È assurdo che continuiamo a capire la parabola, a fare le applicazioni alla vita e a non attualizzare cioè trasformarmi nella Parola ascoltata.
Credo che Gesù quel giorno fosse alquanto alterato, si mise a parlare in parabole ma non voleva farsi capire. Lo stesso evangelista per giustificare si rifà a una profezia di Isaia: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”.
In realtà con la parabola Gesù metteva in risalto l'indifferenza e non curanza rispetto alla Parola. Essa viene gettata e nessuno se ne cura, e quindi il maligno la porta via, ne veniamo privati. Il male occulta la Parola seminata.
La parabola mette in risalto la nostra insufficienza della vita: non vivendo secondo lo Spirito del Signore, la Parola non trova un ambiente idoneo per radicare.   
Presi dalla frenesia della vita, dall'affanno delle cose, la Parola vivente soffocata dalla mancanza di priorità! Ma fintanto che queste condizioni ci coinvolgono al punto di condizionarci la vita, la relazione con la Parola non produce frutto.
In realtà non siamo convinti della relazione esistenziale tra Parola e vita. Noi siamo persuasi solo di una dimensione educativa, morale e pedagogica.
Ma la Parola Seminata, dal Seminatore è presenza reale del Signore. È lui stesso nella Parola, per cui la relazione con la Parola è di natura esistenziale.
Quando l'evangelista interpreta la parabola, Gesù stesso afferma che il seme coinvolge la vita e produce un frutto insperato solo in una vita buona ... Ovvero beata, beati voi che vedete e ascoltate... Occorre andare a scuola della parola, con la parola e nella parola...

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