martedì 5 ottobre 2021

La penitenza ci cambia

Giona 3,1-10 e Luca 10,38-42


Sembrerebbe una favola in cui uomini e animali cooperano per un fine comune: il salvataggio della loro città, della loro casa, della loro stessa esistenza. Ninive è la grande città, ma è anche la città del nemico, la città capitale dell'Assiria, che stritola gli eserciti e conquista i popoli. Eppure proprio a questa città è mandato da Dio il profeta Giona. Il racconto è sintetico ed essenziale: occorre camminare tre giorni per poter attraversare tutta la città; nel suo percorrerla, il profeta chiedeva a tutti che si convertissero dalla loro condotta malvagia. Di quale condotta si tratta? Si tratta del loro peccato, il peccato di tutti i giorni, il peccato come dimenticanza di Dio, come indifferenza e autoreferenzialità. Se vogliamo essere onesti, per quanto la vita sia piena di problemi, il nostro problema più grande, quello che ci fa più male, quello che non riusciamo a superare da soli, è il nostro peccato. L'intervento di Giona, conduce i niniviti in un itinerario di conversione; la forza della parola di Dio arrivò al loro cuore, ed essi cambiarono vita. Loro sono cambiati, infatti prima Dio non poteva entrare nella loro vita perché era chiusa nei propri vizi, nel proprio peccato; poi con la penitenza hanno aperto il cuore, hanno aperto la vita e il Signore è potuto entrare.

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