domenica 24 ottobre 2021

Ventitreesimo Complemessa ... 24 ottobre 2021

Sono felice di essere prete

A ripensare a quelli passati, non mi sembra vero essere già qua ... Ma quello che vedo è molto bello! È bello sentirsi accompagnato da tanti amici, da tanti compagni di strada che in questo anni hanno fatto tratti più o meno lunghi; è bello poter riconoscere il modo in cui il Signore, in tutto questo, ti plasma nella vocazione sacerdotale, e ti conduce nonostante i limiti e le fragilità che ti porti dietro.
Ed è stupendo sentirti accompagnato dalla Sua Parola, che oggi non poteva essere più appropriata lì dove dice:"Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli è in grado di sentire giusta compassione (...). Nessuno attribuisce a se stesso questo onore (...)." 
Essere prete non è una cosa mia, e più gli anni passano più me ne accorgo...
C'è chi dice che essere prete oggi è da sfigati, da persone non normali; sulla categoria fioccano i giudizi più diversi, forse ci sta bene visto che nel passato la categoria dei preti è stata molto facile nel giudicare, molto più che nel discernimento e nell'accompagnamento della vita altrui.
Dopo gli entusiasmi dei primi anni, devo confessare anche il senso di fallimento, come l'insabbiarsi delle aspettative e dei progetti ... 
Fino ad ora non ho convertito nessuno, non ho accompagnato nessuno al sacerdozio, non ho generato comunità o cammini di fede, anzi forse ho addirittura allontanato qualcuno, e ad altri ho dato motivo di scandalo.
Ho sentito il fallimento di non sentirmi utile al Vangelo.
Oggi ritrovarsi ad essere: Rettore del seminario, Presidente dell'Istituto Sostentamento Clero ... il prete della diocesi, più imbazzato con le realtà economiche, con il patrimonio e i soldi.
Ma alla fine cosa succede, quando affiora la domanda: come stai vivendo il Vangelo?
E l'amore al prossimo, l'accoglienza ai poveri e dei piccoli? Come ti collochi nell'immagine del Vangelo di oggi ... il cieco, Gesù ... il loro dialogo ...
Ma allora cosa c'è di bello nell'essere prete?
In questi ultimi giorni ho pensato molto e questa mi sembra la risposta più vera: di bello nell'essere prete è il "sentirti vicinissimo al mistero, pur non possedendolo ... ma proprio in quell'essere prete, sentire concretamente l'amicizia di Gesù". Questo sì, questo posso dirlo con certezza, è la cosa più bella di essere prete.
Ecco che Gesù ti viene incontro negli affetti di tutti, e ti rendi conto di quanto il Signore non ti chieda di rinunciare alle amicizie, alla tenerezza, ma di viverla per come sei capace, anche con tutti i tuoi limiti.
Certamente dopo questi anni, ti rendi conto che sugli affetti si gioca molto della verità del Vangelo ... Il Vangelo non è una dottrina ma un modo di vivere. Ed è questa è la scoperta rivoluzionaria ... Il Vangelo è vita!
E quindi che cosa rappresenta ora questo Complemessa? (... Momento della vita)
"Signore che io veda di nuovo" ... Queste parole del cieco di Gerico oggi esprimono le mie parole. Come ho sentito la tenerezza di Dio per me quel 24 ottobre 1998, così vorrei continuare a sentire vera e concreta la sua promessa di essermi accanto e di precedermi nel cammino, in questa chiamata ad essere prete, non per me stesso ... ma per lui, e per  questa Chiesa peccatrice e Santa (Santa e peccatrice ... Cfr Sant'Ambrogio) e per tutti i compagni di cammino.
Ecco allora che Celebrare il Complemessa è sempre una grande grazia, è occasione di gioia e ringraziamento. Ringrazio soprattutto per la vicinanza che in tanti modi mi avete dimostrato in questi anni.
Grazie a chi ha collaborato e condiviso anche le tante fatiche pastorali ... Ma d'altronde chi mai ha detto che sarebbe stato facile, o che avrei incontrato solo stima ed esaltazione dell'essere sacerdote.
In ultimo il ringraziamento a tutti voi, e in particolare per quei giovani e  ragazzi e ragazze che in questi ultimi anni hanno condiviso molta parte della mia quotidianità: grazie perché attraverso questa comunione di vita (nonostante stia invecchiando) tanto di me si è rimesso in discussione e in gioco. Da loro ho imparato a dare valore all'affetto, alla tenerezza e l'amorevolezza.
Per cui oggi posso testimoniare che essere chiamati al sacerdozio è una scoperta quotidiana, che ti stupisce e meraviglia nella tua inadeguatezza.
Ecco che nessuno può scegliere da solo di essere prete, cioè darsi questa vocazione, essere preti è bello perché esserlo è un dono di Dio, per cui a voi chiedi di aiutatemi a custodire nella bellezza questo dono.

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