mercoledì 20 ottobre 2021

Offrite voi stessi a Dio come viventi.

Romani 6,12-18 e Luca 12,39-48


Come Gesù vive per il Padre, essendo morto e risorto, ora vive per il Padre, nel Padre e con il Padre. Ma cosa c'entra ora la vita di Gesù con la nostra? Le conseguenze della vita (da risorto) di Gesù, in noi sono determinate dallo Spirito Santo, rende desiderabile la libertà dal peccato piuttosto che l'esserne dipendenti assoggettati. Nei versetti precedenti per tre volte Paolo ci dice che anche noi credenti ormai viviamo per Dio: cioè per mezzo di
Cristo anche noi  siamo risorti rispetto alla nostra morte; grazie a Cristo la nostra vita ha una vera pienezza; con lui si percorre una via che proietta nella eternità. Paolo ci dice come la nostra vita da credenti è capace di tutto questo, grazie a Gesù. Che cosa possiamo dunque offrire a Dio? Credo che a Dio possiamo dare solo ciò che siamo realmente, la nostra vita! Ecco allora che l'esortazione di Paolo non è un moralismo, ma un incoraggiamento a lasciare emergere in noi la vita di Gesù per poter offrire a Dio Padre nel nostro quotidiano una vera vita viva, da viventi. Nessun dubbio dunque e nessuna incertezza. Gesù vive solo per Dio, e per Dio solo vuol vivere anche in noi.

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