martedì 22 marzo 2022

Ad amare si impara

Daniele 3,25.34-43 e Matteo 18,21-35


La lettura che generalmente facciamo di questa parabola è sempre insufficiente. Il più della volte rielaboriamo i suoi contenuti con il filtro morale dei nostri criteri di giustizia, e ciò che ne esce, è a dir poco una sentenza senza appello. Ancora una volta, chiediamo, qual'è il pensiero di Gesù?
Credo che con la parabola, Gesù, volesse provocare Pietro e gli altri discepoli, sul loro modo di perdonare e perdonarsi. Gesù, sembra chiedere se a tutti loro va bene un criterio di perdono in cui ciò che conta è la reciprocità ...
Come è difficile accettare che Dio non è reciproco; che a Gesù preme fare sperimentare un perdono viscerale, cioè che abbia origine lì dove nascono i desideri e i sentimenti, ma il tutto come espressione di dono e gratuità. Questo è il perdono cristiano, in cui non c'è alcun merito. Questo è amare alla scuola di Gesù: amare scegliendo di amare sempre.
Qual'è il metro di misura del nostro amare e del nostro perdonare? Non sarà per caso sempre un metro di 100 cm? Misuriamo tutto, anche il perdono e l'amore. E invece Gesù ci invita ad amare senza misura con la stessa gratuità con la quale siamo amati e generati nell'amore del Pade e di Gesù stesso.

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