domenica 20 marzo 2022

Perseveranza di Dio

Es 3,1-8.13-15; Sal 102; 1 Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9

Sono tante le domande che nuovamente affiorano... dopo due anni di pandemia ... ora l'orrore di una guerra così vicina di cui iniziamo ad avere paura, perché ci coinvolgerebbe direttamente. Di fronte al limite siamo quasi costretti a riconoscere la mostra fragilità, ancora una volta risuona quella domanda, quasi un appello disperato, una invocazione dal nostro profondo: Dio dove sei di fronte a quanto ci accade?
Per molti il silenzio imbarazzante di Dio esprime la totale indifferenza rispetto al dramma dell'uomo; per altri significa solo che Dio non c'è, non esiste!
I tempi sono cambiati, ma la realtà ci ripresenta la stessa domanda: Perché tutto ciò? Forse che quelle donne e bambini ucraini su cui cadono le bombe sono più peccatori di tutti quanti noi?
Ma la tua risposta, Signore, sarebbe anche oggi: "Ma se non vi convertite perirete allo stesso modo".
Come convertire oggi il nostro cuore?
Capita di essere convinti che la conversione sia qualcosa che riguarda la penitenza, l'impegno nelle buone opere, la trasformazione radicale della vita. La conversione come conseguenza della moralità del nostro agire; stando così le cose, difficilmente faremo mai esperienza di vera conversione, perché la penseremo come una opera delle nostre mani, dei nostri meriti, e non come una esperienza che parte da Dio.
Gesù ci dice che: con questa visione della conversione periremo tutti.
"Convertitevi, altrimenti perirete tutti".
Non è un comando, neppure un consiglio ma è una preghiera, dove non è l’uomo che si rivolge a Dio, ma è Dio che prega l’uomo.
Ci implora di accogliere la sua proposta di amore e di salvezza. Dio ci offre il suo criterio di amore e di libertà per stare dentro la nostra storia, tornando ad essere umani!
Convertire il cuore non è una questione di moralità delle azioni buone o cattive, ma è questione e di umanità; la conversione da voce al bisogno di giustizia e verità che sgorga dal nostro cuore abitato dalla grazia di Dio. Conversione significa che quella grazia è in noi sorgente di vita nuova.
L'appello alla conversione, nelle parole di Gesù si colora con l'immagine della parabola del fico. La conversione diviene la perseveranza di Dio di fronte alla nostra incapacità di generare frutti ... é a quel punto infatti che Gesù, da buon contadino della vigna, convince suo Padre a pazientare ancora, e s'impegna lui in prima persona a zappare e concimare, affinché la mostra umanità produca i suoi frutti migliori.
In questa immagine, Gesù rappresentata anche per noi la misericordia di Dio, che ci lascia sempre un tempo per la conversione. Tutti noi abbiamo bisogno di convertirci, di fare un passo avanti, e la pazienza di Dio, la misericordia, ci accompagna in questo, a volte lentissimo cammino della vita, fatto anche di quella sterilità, che a volte segna la nostra esistenza; Dio ha pazienza ed è lui il protagonista della nostra conversione, offrendoci la possibilità di cambiare e di fare progressi sulla strada del bene.
Questa Quaresima è per ciascuno il tempo della perseveranza di Dio, come pure della pazienza, ma anche del mostro corrispondere con amore all'amore.
Oggi, ognuno di noi cosa deve fare davanti a questa misericordia di Dio che ci spetta e che sempre perdona? Cosa devo fare? La risposta segnerà è mostrerà la nostra conversione.

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