lunedì 12 settembre 2022

Il valore delle relazioni

1 Corinzi 11,17-26.33 e Luca 7,1-10

Chi ha negli occhi le immagini dei resti "imponenti" della Sinagoga di Cafarnao, sa bene che non si tratta di quella esistente al tempo di Gesù, ma certamente il vangelo ci testimonia una presenza sinagogale, importante, contestuale al culto del Tempio in Gerusalemne. Questo per dire che se a Gerusalemme c'è il culto solenne e secondo la Legge, in Galilea, dove Gesù predicava e a Cafàrnao, esiste un contesto cultuale, già profondamente legato alla Sinagoga.
È in questo quadro che emerge la figura del Centurione, un romano, un non ebreo, un pagano; molto rispettoso del senso religioso. Ciò che emerge in tutta questa narrazione è il posto preminente che hanno le relazioni umane. Gesù, ciò che fa, lo compie a partire dal contesto umano delle relazioni esistenti: il servo (amico) stava per morire; per il Centurione era un servo molto caro; i Giudei intercedono per lui presso Gesú; il Centurione ama la gente di Cafàrnao. La ricchezza delle relazioni scava profondamente nell'intimo delle persone al punto che il Centurione percepisce la propria "indegnità" come una forma di rispetto per quel maestro di Galilea, che è rimasto ammirato dalla sua fede così grande.

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