venerdì 9 settembre 2022

Tra trave e pagliuzza, la certezza di chi seguire

1 Corinzi 9,16-19.22-27 e Luca 6,39-42

Sono sempre stato portato a riflettere - rispetto a questo vangelo - al senso della misericordia e alla lettura del proprio vissuto, circa il giudizio, spesso ingiusto, che esprimo sui fratelli; ma oggi sono colpito una suggestione particolare!
Mettiamo caso che Gesù, nel metterci in guardia dai nostri giudizi ingiusti voglia darci un ulteriore elemento e criterio di lettura: l'accompagnamento della nostra vita a chi è affidato? Il discernimento dei pensieri e delle scelte con chi lo compiamo?
Sono il suo pensiero, i suoi sentimenti, quella luce che fa breccia nella quotidiana cecità che inevitabilmente ci conduce a inciampare gli uni sugli altri?
Quel discepolo che non è più del maestro, sono proprio io, nel tentativo di confermarmi al Signore per dare alla mia vita la bella occasione di manifestare l'opera di Dio, senza per questo perdere il gusto della volontà e della libertà.
Ecco che, per non essere maestri accecati dai nostri giudizi, dobbiamo riconoscere la nostra fragilità, vederla bene, offrirla al Signore e chiedere misericordia.

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