mercoledì 28 settembre 2022

Per salire a Gerusalemme occorre attrezzarsi.

Giobbe 9,1-12.14-16 e Luca 9,57-62

Dopo il vangelo di ieri, oggi la parola vuole attrezzarci per la "gioiosa" salita a Gerusalemme. L'indurimento del voto del Signore non è caparbietà, ma determinazione nell'abbandono alla volontà del Padre; non è certo un abbandono facile e disinvolto, ma proprio perchè avviene in un quotidiano di umana fragilità e difficoltà, porta in sé anche tante fatiche e reazioni di autodifesa. Ma Gesù è certo che nessuna fatica deve scardinare la sua fiducia nell'amore del Padre. D'altronde nella sua vita questo abbandono si è consolidato e costruito in più momenti e occasioni: proprio nell'incertezza delle prove la roccia della fede in Yhwh lo ha sostenuto; nel suo andare a Cafarnao, Gesù ha compreso la forza di quel Regno dei cieli, che egli sentiva dentro di sé e che andava proclamando in ogni occasione; come anche la tentazione di tornare a Nazaret, di tornare indietro, si è fatta concreta e reale proprio anche nel tentativo di sua madre di riportarlo a casa, ma l'opera di Dio ha una prospettiva che è sempre meglio e attrattiva di ciò che è passato, di ciò che ci lasciamo dietro.

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