mercoledì 7 settembre 2022

Un proclama sociale: beatitudine

1 Corìnzi 7,25-31 e Luca 6,20-26

Oggi, queste parole risuonano ancora per la loro lettura efficace della realtà. Di fronte alle tante promesse elettorali e agli altrettanti programmi di governo, un credente ascoltando le parole di Gesù, non credo possa guardare con indifferenza la realtà in cui vive, ma di conseguenza assumere con responsabilità le scelte che le parole del Signore ispirano.
Il discorso della Montagna non è solo un bel discorso di catechesi da oratorio, ma la provocante testimonianza di una vita pienamente vissuta nella ricerca del Regno dei cieli, della giustizia e della misericordia. Gesù ha portato al massimo livello ciascuna delle beatitudini, fino alla morte e alla morte di Croce, affrontata per darci la salvezza. La beatitudine si sprigiona nello stare con perseveranza nelle "criticità" dell'uomo, per rappresentare l'amorevolezza del Padre; così ha fatto Gesù!
La giustizia sociale è per Gesù la conseguenza della fratellanza vissuta tra i figli di Dio. Una visuale capace di porre povertà e ricchezza in una dinamica positiva e non in una semplice contrapposizione, pena sarebbe la pienezza dei "guai", ossia la maledizione che deriverebbe dall'odio, dalla sopraffazione e dall'ingiustizia.

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