venerdì 26 agosto 2016

1 Corinti 1,1-9 e Matteo 24,42-51
Una attesa non ipocrita  ...

Quando Gesù parla degli scribi e dei farisei li accomuna all'ipocrisia e ad essere degni della "Geènna", dove appunto c'è pianto e stridore di denti, una immagine forte che porta a compimento la mancanza di misericordia e la fedeltà a Yhwh. La vita del discepolo, invece, si caratterizza per quella relazione con il suo Signore, che è attesa di Lui, e che si esprime in un dialogo di responsabile esercizio della libertà nell'amore: "lo metterà a capo di tutti i suoi beni"; egli  è un servo, un servo amato, "fidato e prudente". San Paolo nella prima lettera ai Corinzi, di oggi, cosi esprime il desiderio che deve abitare in noi: "La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo". Vieni Signore Gesù, in ogni giorno, in ogni istante, in ogni avvenimento della nostra vita.

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