lunedì 8 agosto 2016

Ezechiele 1,2-5.24-28 e Matteo 17,22-27
Passione, morte e risurrezione ...


Devo confessarlo, non riesco a immaginare cosa abbia potuto rappresentare un annuncio come questo,ascoltato da un discepolo. Matteo ci dice "tristezza" io credo anche una sorta di ribellione, di rabbia. Nessuno infatti è disposto ad accettare che il "mistero di Dio" (ciò che Dio è) passi attraverso la consegna (cattura), la morte e la risurrezione, della quale ci manca totalmente l'esperienza. Ci sono esperienza che si impongono nella vita, alcune si impongono per necessità, altre si impongono perché sono una "gloria", quindi secondo la logica dello Spirito e non della ragione. Gesù, per farlo capire a Pietro, lo costringe a confrontarsi con le tasse del tempio, ma proprio dove si comprende la logica puramente umana,  si insinua la possibilità dello Spirito, cioè quella moneta che lega nel riscatto dalle tasse Pietro a Gesù: "... va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te". La passione, morte e risurrezione sono l'esperienza, la gloria, che ci associa a Gesù, al mistero di Dio.

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