sabato 27 agosto 2016

1 Corinti 1,26-31 e Matteo 25,14-30
Prendi parte alla gioia ...


Sei stato un "servo", "buono e fedele" allora pendi parte alla gioia del tuo padrone. Sei stato fedele nel poco, ora avrai autorità su molto. Gesù continua a "ribaltarci", ogni volta che cerchiamo di trovare una qualche sicurezza circa la nostra salvezza, lui la rimette in discussione, e ci riporta in quella condizione in cui tutto si gioca nella fede: "la fedeltà al padrone". Ciascuno di noi, nella sua unicità, ha una vita che esprime delle possibilità, questa vita dice tutto l'amore di Dio: il volerci per lui, il darci una esistenza che ora nel tempo è amore e vita e che eternamente sarà pienezza. Il nostro poco è possibilità per esprimere un grande mistero: la vita eterna che nelle parole del Signore è quel "molto" che si traduce nella gioia. La fede del servo, la nostra fede, non si basa su una conoscenza teologica delle realtà divine, ma sull'incontro di amore-amicizia che abbiamo fatto di Gesù, un incontro che già anticipa la gioia eterna: la fede è la gioia della vita ... chissà che non siano già parte delle sue "cose"!

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