mercoledì 17 agosto 2016

Ezechiele 34,1-11 e Matteo 20,1-16
Senza meritocrazia? No, ma, un nuovo "metro" di merito!


Un'altra parabola circa il regno dei cieli, con un taglio che sembra annullare ogni concetto di merito. In realtà il concetto di merito non è espressione della benevolenza e impegno dei singoli, ma è la risposta alla richiesta del padrone del campo (il merito è il rispondere). Rielaborare il concetto di merito a partire da colui che chiama; se la mia risposta è all'inizio del cammino per il regno, il merito è corrispondere a quella chiamata, e se è dall'inizio, grande è il merito. Se la risposta è al termine del cammino, minore sarà quindi il merito. Noi rispetto al merito, chiediamo un contraccambio; nella logica del regno dei cieli non esistono contraccambi, nemmeno la paga giornaliera è il tanto desiderato contraccambio. Essa invece rappresenta il nostro essenziale nutrimento, ciò di cui nessuno può fare a meno; il padrone, lo sa bene, per cui a tutti provvede di quella unica moneta che è la sua "cosa"preziosa: la sua misericordia, senza di essa nessuno può vivere ed esistere. La paga non è la giusta ricompensa per dei meriti acquisiti.

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