mercoledì 1 marzo 2017

Gioele 2,12-18 / Salmo 50 / 2 Corinzi 5,20-6,2 / Matteo 6,1-6.16-18
... E il Padre tuo ti ricompenserà!

La Quareima che oggi iniziamo, ci pone in una relazione in cui, a ben vedere, il Padre che vede nel segreto ci ricompenserà. Ma cosa significa questa ricompensa?
Fuori da ogni logica di scambio o di retribuzione, la ricompensa è la condizione finale del percorso di conversione. Questo è il momento favorevole, attraverso il quale, possiamo imprimere alla nostra vita quella novità, frutto della "intensificazione della vita dello Spirito in noi", come dice Papa Francesco nel messaggio quaresimale.
Attraverso le esperienze di: pregherà, digiuno ed elemosina, le quali, se vissute fino in fondo, e con alla base a parola di Dio, ascoltata e meditata, ci permette di riappropriarci della nostra identità cristiana.
Rimettere al centro la parola significa, riconoscere come ma "Scrittura" è capace di plasmarci e, non solo di parlare al nostro cuore e in noi, ma ci svela ciò che Dio ci chiede ... Ogni giorno ... Per plasmarci ogni giorno.
La scrittura, ci mette di fronte la tentazione del possesso di noi stessi e delle ricchezze, del denaro, che è utile, ma che è pure capace di asservirci alla logica dell'egoismo, distruggendo in noi lo spazio in cui amare Dio e i fratelli.
Dice il Papa, prendendo spunto dalla parabola del povero Lazzaro e del ricco, che il vero problema del ricco, la radice dei suoi mali, è non avere ascoltato la parola di Dio... Non averla ascoltata, fatta propria, amata ... E così, arrivare a non amare Dio e a disprezzare il prossimo. Dice il Papa: "chiudere il cuore al dono di Dio che parla è chiudere il cuore al dono del fratello".

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