giovedì 2 marzo 2017

Deuteronomio 30,15-20 e Luca 9,22-25
... perdere o rovinare se stessi ...


Il Vangelo del giorno si conclude con una domanda: "... quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?"
Ma perché Gesù ha fatto una domanda così complicata? Perché l'evangelista la rilancia fino a noi?
Forse perché oggi come allora, tanti prima di noi e anche noi, non siamo immuni dal rovinare la nostra vita avvilendola con quelle scelte, anche quotidiane, che contraddicono ciò che è il nostro bene. La brama di "guadagnare" traduce la smania e l'affanno che trasforma la vita in un continuo vendersi al miglior offerente: potere, affetti, soldi, amicizie, convenienze, ipocrisie ecc... Ma un vivere speso così a cosa serve ... Ci si trova smarriti rispetto al senso della verità, rispetto a quel Dio amore, di cui ci professiamo figli. Giunti a quel punto non possiamo che dirci rovinati!
Nella comprensione che la comunità cristiana fa della croce, dopo la risurrezione di Gesù, essa non figura più come realtà ostile, ma nelle stesse parole del Signore, traduce il farsi carico della quotidianità, ma con la fede di chi è nella sequela di Gesù. Con questo atteggiamento è impossibile svendersi al mondo e alla sua concupiscenza, in questo modo non ci si perde e non ci si rovina, ma ci si salva!

Nessun commento:

Posta un commento