venerdì 31 marzo 2017

Sapienza 2,1.12-22 e Giovanni 7,1-30
" ... ci è insopportabile al solo vederlo ..."


La citazione del libro della Sapienza descrive come l'avversione per "il giusto" genera la disumanizzazione del persecutore, al punto che il male pensato, voluto e attuato lo acceca irreparabilmente. Nel confronto col Vangelo emerge, come il male pensato voluto e attuato, genera una distanza insanabile tra chi nel cuore coltiva il sospetto e il dubbio e il desiderio del Signore di essere conosciuto e accolto. L'evangelista Giovanni, tra le righe di questa pagina vi racconta tutto il disagio umano di chi si sente rifiutato e non accolto pur partendo dal desiderio di accogliere e non rifiutare nessuno. L'amarezza di Gesù è espressa in quelle parole dette nel tempio ... quasi una denuncia, anche per noi oggi, del modo in cui occupiamo i luoghi del sacro, quello spazio prezioso tra Dio e l'uomo, espropriandolo alla vera esperienza di Dio ... Questa condizione è dell'uomo che lega se stesso all'ingiustizia. Bisogna fare molta attenzione a occupare impropriamente, della nostra umanità, gli spazi di Dio.

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