lunedì 15 maggio 2017

Atti 14,5-18 e Giovanni 14,21-26
Perché a noi e non al mondo?


Nel Vangelo di Giovanni c'è l'eco di una domanda che da subito è risuonata nelle comunità cristiane e da subito si è avvertita la necessità di una risposta. Perché il Signore non si manifesta nella sua potenza a tutti, vincendo in questo modo ogni dubbio ed esistazione?
Non esiste una risposta scontata o di prassi; certamente la storicità della vita di Gesù ne condiziona anche i modi di rivelazione. Il Signore prende parte alla realtà esistenze, e nello stesso tempo la realtà fornisce gli spazi e strumenti della sua manifestazione. 
È facile pensare: "se Gesù è il figlio di Dio può fare tutto ciò che vuole superando anche le leggi di natura ..."
Ma se anche questo è vero, non ci può essere sfuggito come le opere e le parole di Gesù, anche se comandamenti, "esigono" la libertà di scelta. Solo una libera scelta per amore a Lui, crea la condizione necessaria per il dimorare del mistero di Dio in noi. Solo questa libertà riscatta ogni uomo dalla sua condizione di fragilità mortale. Credo che spesso non valutiamo sufficientemente lo spazio della libertà nella nostra vita.

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