martedì 30 maggio 2017

Atti 20,17-27 e Giovanni 17,1-11
La gloria del Padre ... si vede ...


Spazio, tempo, eternità ... Nel confronto con queste dimensioni tra loro contrastanti; le prime due rappresentano i cardini della tridimensionalità della realtà creata; la terza rappresenta una categoria astratta per definire il concetto di "tutto per sempre" in un istante non quantificabile, ma in una presenza assoluta. La gloria di Dio, la glorificazione di Gesù, e quella dei credenti può aiutarci a comprendere come Dio Padre manifesta sé stesso come esperienza di amore; questa esperienza (presenza assoluta) propria del Padre e del Figlio si rivela come dono dello Spirito, è tale che nel presentarsi nel tempo e nello spazio la percepiamo come "Gloria".
I primi 11 versetti del capitolo 17 di Giovanni sembrano un "ingarbuglio" di concetti ... È un poco lo sono ... La ciclicità di Giovanni da un lato esaspera il mistero, dall'altro rivendica la percezione del mistero a partire da Cristo, e il suo dilatarsi nel tempo e nello spazio, così pure nella testimonianza ed esperienza di fede e amore di chi crede. Se sostituiamo al termine glori/glorificazione il concetto "amore", tutto stranamente acquista una comprensione immediata.

Nessun commento:

Posta un commento