venerdì 5 maggio 2017

Atti 9,1-20 e Giovanni 6,52-59
Cosa accade a chi mangia ...


Il punto di partenza di questa pericope, un discorso molto evoluto, difficilmente pensabile come discorso estemporaneo o di insegnamento, anche se in una sinagoga ... è il confronto tra la gente di Cafarnao, poi la comunità giovannea e infine noi stessi con l'esperienza di chi ha mangiato la manna nel deserto: "... mangiarono ... e morirono."
La manna non modificò in nulla la relazione con colui che la donò. Nella comprensione dei fatti legati alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, e delle parole di Gesù, sviluppiamo una relazione completamente nuova: il mangiare e il bere, espressione del nutrirsi, creano una relazione nuova con colui che dona è colui che si dona: "Chi mangia questo pane vivrà in eterno." Questa comprensione è tipicamente post Pasquale, alla luce del pane spezzato dell'ultima cena e del cibarsi insieme al risorto. Mangiare di lui non è una forma di cannibalismo, ma simbolicamente, traduce nella realtà la comunione con Lui.

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