domenica 21 maggio 2017

Atti 8,5-8.14-17 / Salmo 65 / 1 Pietro 3,15-18 / Giovanni 14,15-21
Se amate me ...


Nel Vangelo, Giovanni, ci parla più volte dell'amore secondo Gesù ... Ci parla dell'amore e della necessità di amare, ci invita a vivere fino in fondo un comandamento che conosciamo molto bene:
"Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati ...";
"Amare Dio con tutto il cuore, la mente e la forza ...";
"Nessuno ha un amore più grande di questo: d la vita per i propri amici ...";
Per noi la risposta all'amore di Dio è generalmente nella logica dello scambio, per cui io corrispondo, preghiere, offerte, sacrifici, obbedienza ai comandamenti ...
Ma ora le parole di Gesù dal promuovere un comandamento si trasformano in una domanda estremamente personale ... "Se amate me ..."
Se amiamo lui ... se lo amiamo, cosa cambia?
Noi abbiamo spesso la pretesa di essere amati; questa pretesa esprime sia il desiderio di consumare amore, come pure la necessità di sentirci amati ...
Il nostro bisogno rivela lo sguardo umano dell'amore ... un bisogno per noi stessi ...
Ma nelle parole di Gesù si intuisce una condizione nuova ... quel "se amate me" non dice il desiderio di Gesù di consumare il nostro amore per lui, ma rivela l'esperienza divina e umana insieme dell'amore: Gesù sposta immediatamente le conseguenze dell'amore, che è beneficio per noi stessi e per il nostro prossimo.
Nel capitolo 21 di Giovanni, Gesù a Pietro per due volte chiede: "mi ami tu ..."
Ma alla fine, anche Gesù trasforma la domanda in un "mi vuoi bene ..."
Amare come Gesù non ci è naturale. La nostra umanità, ferita e limitata, deforma la possibilità dell'amore traducendolo in uno scambio compensativo.
In verità, se siamo disposti ad amare Gesù, cioè se siamo disposti a lasciarci provocare dall'amore per lui e a metterci alla scuola dell'amore possiamo passare dalla "pulsività" umana, alla concretezza dell'esserci per l'altro e anche per Lui, per il Signore.
Allora, riscopriremo i comandamenti come il cammino dell'amore e non come un obbligo della legge morale; ma una occasione per modellare ed educare la nostra umanità.
"Se amiamo Lui ..." usciremo dalle logiche puramente umane dell'amore, supereremo lo sguardo umano dell'amore e attraverso Gesù, entreremo nel suo sguardo di amore e nella sua esperienza di amare. Questa esperienza si chiama Spirito Consolatore, Spirito Santo. Di questo amore la Chiesa ne è maestra.

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