sabato 27 maggio 2017

Atti 18,23-28 e Giovanni 16,23-28
Vi parlerò del Padre ...


Non possiamo dire che questo capitolo sia semplice da comprendere. Gli intrecci e le espressioni che partendo dalle parole di Gesù reinterpretano la realtà di allora proiettandosi nel futuro della comunità, creano quella condizione tipicamente giovannea "dell'ora e non ancora". È in questo sfondo di compimento della salvezza che si realizza adesso, ma che lo sarà solo nel ritorno del risorto, che dobbiamo collocare alcune affermazioni del Signore, riportate dall'evangelista:
- "il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio";
- "dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre".
Nei versetti precedenti tutto parla del dono dello Spirito ai credenti, questo dono non è fine a se stesso, e neppure un corollario trinitario; il dono dello Spirito introduce (porta) nella comunità credente la relazione di amore, unica ed esclusiva tra Gesù e il Padre. Di quella relazione, il Risorto farà partecipare per sempre ogni credente ... Ora possiamo dire Padre nostro ...

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