lunedì 29 maggio 2017

Atti 19,1-8 e Giovanni 16,29-36
Adesso credete?


Gesù si stupisce delle affermazioni dei discepoli, che in modo improvvisato esprimono un atto di fede in lui, motivato da loro stessi, e dalle conclusioni a cui erano giunti circa il loro maestro.
A questo punto l'esperienza della fede entra nel pieno del mistero di Dio: la fede non si gioca in una adesione formale o nello stupore dell'ascolto di parabole o del vedere segni straordinari. Gesù previene i facili entusiasmi ponendo come esperienza della fede la fedeltà, la costanza e la stabilità nel momento della "ora". La notte della passione, nel Getzemani, i discepoli di disperderanno ... Tutto ciò in cui "credevano di credere" non è sufficiente a garantirli nella fede/fedeltà/amicizia. Ma è da questa esperienza o da esperienze come questa, che il discepolo e ciascuno di noi, può sperimentare l'estremità della fede, cosa c'è alla fine dell'atto di fede, dove questo si conclude giungendo a pienezza. Avremo realmente fede quando non chiederemo più nulla realmente, quando ci basterà sapere: "... abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!"

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