lunedì 2 ottobre 2017

Esodo 23,20-23 e Matteo 18,1-5.10
I loro Angeli ... I nostri Angeli ...

"Angelo di Dio che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me; che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen!"
L'amore di Dio verso ciascuno di noi si traduce in questa custodia, che nulla ha di "fabuloso o di fantastico" ma che esprime una realtà della fede: come Dio è negli angeli che fanno visita ad Abramo alle querce di Mambre; come Dio è nel suo angelo per trattenere la mano di Abramo che sta sacrificando Isacco; come Dio è nel suo angelo che guida Isaele nell'esodo dalla schiavitù d'Egitto; come Dio è nel suo angelo ... Nello stesso modo Dio si fa presente nella nostra vita in una presenza discreta, che si prende cura di noi nel pieno rispetto della nostra libertà e capacità di scegliere. Ma se questo potrebbe dare adito a una interpretazione superficiale e infantile, la lettura del Vangelo non lascia possibilità di dubitare. Noi stessi nel cooperare al regno dei cieli diamo valore alla nostra esistenza, e come i bambini che possono diventare grandi, e lo diventano crescendo in età e grazia, allo stesso modo ciascuno di noi, diviene grande generando in se il "regno dei cieli": nelle scelte di tutti i giorni; nella testimonianza di fede; nel volere bene al prossimo; nel servire i fratelli; nell'appartenere alla Chiesa e nel vivere la Comunità Parrocchiale. In questo in tutto cammino non siamo soli, c'è chi ci sostiene e ci garantisce di essere nello sguardo amorevole del Padre: "... i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli".

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