domenica 1 ottobre 2017

Ezechiele 18,25-28 / Salmo 24 / Filippesi 2,1-11 / Matteo 21,28-32
Ma cosa ci sta dietro al SI e dietro al NO?


E noi corriamo subito a fare i confronti e a indicare il primo figlio come "il migliore che ci possa essere, e il secondo come pessimo".  In realtà questo non è il cuore del discorso di Gesù ... Il problema è un altro è quel "amen, amen ..." Prostitute e peccatori ci passano davanti ...
Noi spesso trascuriamo ciò che precede la nostra risposta SI è NO ... Mettendo tutto sulla questione del contenuto morale del nostro agire ....
Non va bene ...
Perché Dio il (Padre) si fa accanto e ti dice "va oggi"  - è un imperativo - non è un semplice invito lasciato alla nostra buona volontà!
"Lavora in la vigna", altro imperativo!
Rispetto al regno; il Padre verso i figli impegna tutta la sua autorevolezza. La vigna ha una priorita assoluta; questo è l'obiettivo del Padre.
Non sarà che per mille motivi trascuro di lavorare la vigna? E non vogliamo comprendere la pressante richiesta del padre?
Infatti, non siamo di fronte a un imperativo dispotico, ma a una vicinanza, a un farsi accanto. Oserei dire: siamo in presenza di una tenerezza imperativa!
Ciò che Dio chiede ai suoi figli, è di essere. Disposti, di non tergiversare perché il lavoro nella vigna genera il regno dei cieli. Questo è l'appello del padre fa chi ha il potere di fare della vigna lo spazio da dove irrompe nella storia degli uomini il regno dei cieli: la salvezza!
Ma se la vigna è la mia comunità cristiana, la mia parrocchia? Se la vigna è la chiesa? Se la vigna è la famiglia il posto di lavoro? Tutte realtà da cui può emergere il Regno dei cieli.

Nessun commento:

Posta un commento