domenica 8 ottobre 2017

Isaia 5,1-7 / Salmo 79 / Filippesi 4,6-9 / Matteo 21,33-43
Cosa significa amare la vigna del Signore?

La parabola di Gesù, e la prima lettura, sono inscindibilmente legate, anzi si potrebbe dire che il Signore non abbia avuto troppa fantasia in quel frangente. Ma in realtà già allora, come anche oggi, Gesù usa la profezia di Isaia, sapendo che quelle parole erano ben chiare, e la parabola alla luce di Isaia sarebbe risultata altrettanto chiara. Ma dalla parabola, dai suoi simbolismi occorre uscire, per non rimanerne, questa volta intrappolati ...
Ecco che, Isaiaci racconta cosa il Padre ha cantato della Vigna del suo diletto, del suo amato figlio ... Quella vigna che è oggetto delle cure dell'amato, era Israele, oggi è per noi la Chiesa, la nostra Comunità Parrocchiale, la nostra famiglia, quelle esperienze di prossimità che caratterizzano la nostra vita ...
Tutto concorre a narrarci l'amore per la vigna e a metterci in guardia dal diventare contadini che si vogliono appropriare dei frutti dell'amore per la vigna; ci mette in guardia dal deviare nell'amore; se deviassimo i frutti sarebbero uva selvatica e acini acerbi.
Uscendo dallo schema della narrazione ci confrontiamo semplicemente con la domanda: "ma tu la ami la vigna del Signore,?" Cosa significa amarla, prendersene cura?
Magari ha a che fare con l'amare la Chiesa, amare la nostra Parrocchia, amare la nostra famiglia, amare le persone che vivono accanto a me?
"Ci sono cose che vanno curate, difese, circondate d'amore  perché sono importanti per la nostra vita. Perché se ami non distruggi, riparti sempre. Anche dopo il dolore."
Amare la parrocchia significa fare tutti i catechisti?... Anche se qualche catechista in più non guasterebbe ...
Amare la parrocchia significa far parte del gruppo delle pulizie? ... Non è una "cosa" cattiva!
Amare la parrocchia significa fare delle offerte? ... Non le rifiuto, ma non è questo ...
È darsi disponibili per le feste, è cucinare, sparecchiare, montare, smontare? ... Anche questa è una cosa bella ma non traduce del tutto l'amore alla vigna del signore ...
L'amore alla Chiesa, alla Parrocchia alla vigna del Signore è qualcosa che non si esaurisce nel dirlo o nel farlo ... È dentro di noi, se c'è, è parte del nostro essere ... È una stima, un rispetto, una appartenenza, una cura che viene da se è che non si esaurisce ... Come è l'amore per la fidanzata o il fidanzato; l'amore per ciò che si ama.
Curare la vigna, amare la Chiesa, la Parrocchia significa debellare un po' per volta quella tentazione di usare della Chiesa, della Parrocchia; di considerarla alla stregua di un supermercato del sacro. Di vivere della comunità in modo puramente funzionale: devo ottenere i scacramenti, ma non voglio certo andare a Messa; voglio il doposcuola gratis, così i bambini sono custoditi e me li bada qualcun altro ... c'è un gran risparmio.
Amare la Chiesa significa lasciare che quell'amore diventi servizio e che mi ritorni come consolazione. Spesso l'amore diventa potere (questo lo dico per i preti e per i laici collaboratori) e tutto si trasforma in un possesso. Questo non è prendersi cura della vigna.
Curare, è avere a cuore, desiderare di abitare ciò che è la mia comunità; è farne parte senza occuparne una parte.
Amare la chiesa è collocarsi realmente in quei sentimenti che sono di Gesù ... Il resto sono espressioni varie, ma non è amore vero.

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